domenica 20 gennaio 2008

Quella volta ... (storia vera)



Sanremo. Maggio 2007. Mi sono concesso una piccola vacanza senza mia moglie (che per problemi di lavoro è dovuta restare in città), in compagnia di mio cognato, che si sta riposando in Riviera con la moglie e il piccolino. La giornata è piovosa. A Sanremo non piove quasi mai, ma quelle poche volte che accade, è un vero e proprio diluvio. Dopo una giornata trascorsa insieme, mi congedo da mio cognato e mi concedo un po’ di tempo tutto per me. Sono le 17,00 circa. Dopo aver girato un po’ per negozi, decido di acquistare una camicia e un paio di scarpe, che si aggiungono all’ombrello appena preso da un vù cumprà all’angolo. Io ho sempre odiato gli ombrelli, ma questa volta non posso proprio farne a meno!

Raggiungo mio cognato al nostro punto di ritrovo, il Bar Gino, per l’happy hour. La cosa si fa spessa perché arrivano altri nostri amici. Un aperitivo tira l’altro e la faccenda si fa complicata, il tempo scorre e ci accordiamo per una “pizzata”. Mio cognato torna al residence situato a pochi metri dal bar, io mi affretto a raggiungere la stazione degli autobus per recarmi nella casa in affitto dei mie suoceri a circa 15 minuti da lì, per prepararmi alla serata.

Arrivo un po’ “confuso” alla stazione, l’autobus sta per partire. Salgo con le mie borse e l’ombrello, carico come un asino e mi metto comodo. Mi accorgo dopo alcuni minuti che il percorso non è quello solito. Ho sbagliato autobus. Chiedo all’autista se ferma comunque vicino alla mia via. Mi risponde di sì. Mi tranquillizzo e mi appisolo. Dopo un po’ mi risveglio e non so più dove siamo. Tra l’altro sono rimasto l’unico passeggero. Chiedo nuovamente informazione all’autista. La mia fermata è passata da un pezzo. La strada è stretta, a senso unico e in salita, e tristemente senza più fermate intermedie. Scopro che la destinazione è il capolinea di San Romolo, 15 chilometri in salita !! Che bella figura di merd@ ! L’autista è divertito, mi guarda stupito, se non avessi sbagliato autobus sarei tornato a casa in meno di dieci minuti.

Ci presentiamo, lui si chiama Marco, gli racconto la mia disavventura. Scoppia a ridere e cerca di consolarmi. E’ contento. In questa giornata piovosa ha trovato qualcuno a fargli un po’ di compagnia. La strada sale sempre di più, piove a dirotto. Mi rassicuro che stia attento alle curve. Finalmente dopo più di 45 minuti arriviamo al capolinea. Con mia sorpresa non ripartiremo subito. E’ previsto uno stop di 15 minuti circa….. Ne approfitto per bere un prosecchino nel bar-ristorante della piazza di San Romolo, tanto tardi per tardi…. Dopo circa 10 minuti Marco viene a chiamarmi. Dice al barista che è venuto a recuperare il suo UNICO passeggero. Ce la ridiamo di gusto. Risaliamo sull’autobus e ritorniamo a Sanremo.

Ad un tratto suona il cellulare: mio cognato mi informa che sono tutti nei pressi della pizzeria e che manco solo io. Peccato che non arriverò in tempo per la pizza nell’orario concordato. Mi chiede cosa è successo. Quando rispondo che sono su un autobus nei pressi di San Romolo, non crede alle sue orecchie, pensa che lo sto prendendo in giro. Decido allora di farlo parlare con Marco, che sempre più divertito lo prega di aspettarmi, gli dice che sono molto simpatico, che sono stato un’ottima compagnia in questo viaggio e di non disperarsi…. Che prima o poi arriverò !

Arrivato a Sanremo mi congedo da Marco e lo saluto calorosamente (ormai siamo diventati amici) e mi presento in pizzeria con un ritardo di circa un’ora e mezza. Mi odiano, hanno una fame che mangerebbero anche le gambe del tavolo. Sono diventato una barzelletta vivente. L’indomani la voce si sparge per i carruggi adiacenti al Bar Gino.Tutti gli avventori abituali lo sanno. I loro sfottò sono proseguiti per giorni.Più che agli aperitivi, in futuro dovrò stare attento alle insegne degli autobus !
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