domenica 20 gennaio 2008

Mi faccio il mazzo !!!




Ma chi lo dice che chi bene inizia è a metà dell’opera ?

Stamattina : ore 7.00 …. Devo recarmi al lavoro.Oggi sono particolarmente allegro, sarà perché è già giovedì e la giornata è molto bella, nel cielo è già spuntato il sole. Doccia e barba fanno da contorno. Arrivo in cucina e dopo una bella colazione, accarezzo il mio gatto che mi sembra anche lui più frizzante del solito. Premetto che stamattina dovrò usare la Fiat 500 di mia suocera, essendo la mia automobile fuori uso per via della marmitta che si sta staccando.

I miei suoceri sono partiti ieri per Sanremo, e mi hanno lasciato una bella porzione di lasagne che già pregusto per mezzogiorno, quando tornerò a casa per la pausa pranzo (di solito pranzo da loro). Sono in anticipo e mi prendo anche il lusso di preparare la tavola. Sono pronto per uscire. Prendo le mie cose e mi accorgo che sopra il portafoglio mia moglie (uscita di casa un’ora prima di me) mi ha lasciato un biglietto dell’autobus con un post-it con scritto “nel caso avessi bisogno…” Sorrido all’idea e non lo considero! Scendo invece le scale, pensando di far sfrecciare quella carretta rossa che mia suocera usa a 30 all’ora solo per le piccole commissioni in città.

Apro il garage, getto il mazzo di chiavi di casa sul cruscotto della Fiat 500. Giro la chiave di accensione nel quadro…. Niente, non ne vuole proprio sapere di avviarsi. Dopo 5 buoni minuti di tentativi getto la spugna, inc@zzato nero. Ripenso al maledetto biglietto dell’autobus che ho lasciato sulla mensola. Chiudo il garage (quello che da fuori è provvisti di manovella, la giri e se non hai la chiave ti scordi di riaprirlo) e mi avvicino alla porta di casa…. Le chiaviiiiii !!!! ‘Azz, le ho lasciate sul cruscotto della Fiat 500 !!!! Non posso prendere neppure la mia auto con la marmitta rotta che sta nel garage a fianco. Sono solo con me stesso in mezzo al cortile. Chiamo mia moglie, impanicato…. Le spiego l’accaduto e lei mi manda a cag@re con un “sei sempre il solito”.

Mi avvio mestamente alla fermata dell’autobus, la mia ultima risorsa, col rischio di cuccarmi anche una bella multa perché non è previsto il servizio di rilascio biglietti in vettura e purtroppo la rivendita è troppo distante. Attendo infreddolito l’autobus che passerà tra più di mezz’ora. Pessimismo e fastidio. Ad un tratto alzo lo sguardo e lo vedo. MIRACOLO! Non è l’autobus , ma il furgoncino rosso fiammante dello zio di mia moglie (professione giardiniere, per i famigliari “lo Zio Pierino), un vecchio Fiat immatricolato nel lontano 1978, che lui chiama affettuosamente “Ferrarino”. Mi vede lì, incredulo si accosta e gli spiego l’accaduto. Dopo una grassa risata, si offre di accompagnarmi dall’altra parte della città dove lavoro e dove lui, per puro caso deve recarsi per sistemare un giardino poco distanteda lì.

Arrivati davanti al portone della ditta, chi vedo come prima persona ? il mio capo officina. E’ incuriosito e divertito dalla visione del buffo camioncino. Scendo, mi reco velocemente a timbrare il cartellino. L’orologio segna le 8,46…. Mi sono giocato anche l’ultimo quarto d’ora.
Non è ancora iniziata la mia giornata lavorativa, ma io mi sono già fatto il “mazzo”!

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